Il riciclo del polistirolo
Il riciclo del polistirolo

Il riciclo del polistirolo

Mentre il riciclo del PET è un’attività già avviata anche per quanto riguarda il contatto alimentare dagli anni 2000, il riciclo del polistirolo è una novità di tempi molto più recenti.

Il Packaging sostenibile

Per il 92% degli Italiani le caratteristiche del packaging dei prodotti acquistati è importante e viene presa in considerazione durante il processo di acquisto.

Con l’avvento del COVID i consumatori sono diventati più attenti all’impatto del proprio consumo sull’ambiente.  Questo è dovuto ad una serie di fattori in evoluzione, tra cui l’aumento degli acquisti di prodotti alimentari on line e conseguentemente la necessità del maggior utilizzo di packaging. L’imballo è fondamentale per conservare gli alimenti ed essere protetti al meglio durante tutto il tragitto dal produttore fino alle nostre tavole.

Anche i Comuni hanno accelerato la raccolta differenziata porta a porta spingendo i cittadini ad essere attenti allo speco e alle proprie abitudini di consumo.

Le scelte dell’industria manufattiera

Mentre si ricercano soluzioni ecosostenibili ottimali, il sistema industriale si affida alla plastica per soddisfare una domanda sempre più in crescita.

L’economia circolare, ovvero l’utilizzo di materie riciclate per produrre packaging che verrà nuovamente riciclato, sta diventando il target globale per ridurre i danni all’ambiente.

Oggi quindi si sta potenziando il sistema di riciclo per aumentare la produzione di packaging riciclato, anche idoneo al contatto alimentare.  Tuttavia, questo è un processo portato avanti principalmente da aziende private che hanno capito la potenzialità e l’importanza dell’economia circolare.

Il riciclo del polistirolo e della plastica in Italia

In Italia esistono consorzi a cui l’industria si associa per gestire al meglio il riciclo.  Il Consorzio Corepla si occupa del riciclo della plastica.  Oggi l’attenzione è sul riciclo di vaschette in PET, i vassoi in XPS (tutte quelle vaschette in polistirene destinate a carne, pesce, frutta e verdura) e gli imballaggi in polistirolo.

Le difficoltà legate al riciclo sono molteplici, partendo dalla separazione degli scarti sulle linee di smistamento fino all’assenza di impianti di riciclo specifici alle singole materie plastiche. Il consumatore spesso si chiede dove si butta il polistirolo da imballaggio oppure dove si buttano le vaschette di polistirolo della carne o se il polistirolo va nella plastica.  A livello culturale, mancano istruzioni precise al cittadino da parte delle autorità locali.

Il caso di Happy Group

La Forever Plast ha uno stabilimento in provincia di Brescia dove afferiscono, dopo una precedente preselezione presso i centri all’interno della filiera Corepla, i rifiuti da imballaggio in plastica di polistirolo (come ad esempio vassoi espansi in XPS) per il riciclo del polistirolo stesso.  La lavorazione porta alla produzione di granuli di materia prima seconda da utilizzare in sostituzione totale o parziale per la produzione di nuovi imballaggi.

Il processo di riciclo del polistirolo vede il rifiuto passare in varie fasi di lavorazione (macinazione, lavaggio, asciugatura, essiccazione ed estrusione) per poi trasformarsi in nuova materia prima come scaglie di PET e granuli di polistirene.

I granuli di XPS e le scaglie di PET vengono destinati al Gruppo Happy in provincia di Cremona che li trasformerà in nuovi imballaggi.

Il gruppo è uno dei principali player europeo per la produzione e commercializzazione di imballaggi destinati alla GDO e all’industria alimentare.  La lavorazione consiste nella trasformazione del granulo on bobine di semilavorato che verrà poi utilizzato per la termoformatura di vaschette.  I prodotti consistono in contenitori vari per gli alimenti, come vaschette in polistirolo per macelleria, scatole in PET o PP per l’ortofrutta, vaschette in r-PET per la gastronomia ed i cibi pronti, contenitori per i dolci.

L’importanza dell’economia circolare

Oggi il 9% della plastica prodotta a livello globale viene riciclata, mentre il 19% viene incenerito e quasi il 50% finisce nelle discariche legali.  Il restante 22% si accumula nelle discariche non controllate a cielo aperto, o viene bruciato in roghi che avvelenano l’ambiente.

Nel 2019, 22 milioni di tonnellate di plastica sono state disperse nell’ambiente.

Le conseguenze di questo problema sono ormai note a tutti, considerando le isole di plastica formatesi nel mare e l’incremento fuori controllo del livello di CO2 nell’ambiente.

Purtroppo il riciclo del polistirolo e della plastica in generale rimane nelle mani di poche grandi aziende private che si preoccupano di riutilizzare la plastica per le proprie lavorazioni.  Siamo ancora lontani dalla presa di coscienza dei singoli stati a livello globale per incentivare la costruzione di stabilimenti di riciclo in massa.

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